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Castello Gallego - Santa Agata di Militello
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::Castello Gallego a Sant Agata di Militello » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello Gallego - Santa Agata di Militello

Castello Gallego - Santa Agata di Militello




Su piazza Crispi, centro della cittadina, prospetta il Castello Gallego (sec. XVII), palazzo che ingloba nel lato a mare due torri, una di età aragonese, l'altra cinquecentesca. Sorge su un' altura rocciosa, guardando da un lato l' antico centro cittadino e dall' altro un suggestivo arco di costa, dove lo sguardo spazia dalla rocca di Cefalù al promontorio di Capo d' Orlando, passando dall' arcipelago delle Eolie. Il possente edificio dalle severe linee architettoniche, appartenuto per diritto feudale ai Signori di Militello Valdemone, è il risultato di diverse fasi edilizie ed ingloba le torri cilindriche di età medievale:
intorno al seco XIV per volontà dei regnati aragonesi, che promuovono la realizzazione di presidi costieri, ovvero torri cilindriche sorvegliate da soldati;
nella seconda metà del XVI sec. venne eretta accanto alla precedente una seconda torre e venne realizzato il corpo di collegamento tra le due;
all'inizio del XVII sec. furono edificati i bastioni di sostegno alle torri cilindriche;
nella seconda metà del XVII sec. si realizzò il completamento dell'attuale struttura con l'edificazione dei corpi di fabbrica che cingono la corte in due elevazioni fuori terra;
il Palazzo e la Cappella ven gono ultimati nel XVIII secolo;
tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, l'edificio diviene di proprietà dei Baroni Rosso di Cerami e Militello.
Nella seconda metà del '500 ad essa viene accorpata una seconda torre, ritenuta utile dall'architetto regio C. Camilliani. I Gallego, famiglia di possibile origine aragonese, avuta la baronia nel 1573, rivolgono ad esso una particolare attenzione, essendo diminuito in quel periodo il rischio di incursioni barbaresche.II 12 aprile 1628 don Luigi Galleco ottiene la "licentia fabricandi" per edificare attorno alle torri un palazzo in cui, insigniti del titolo di Principe e abbandonato Militello, verranno a risiedere i suoi successori; più tardi, avuta la "licentia populandi", si insedieranno attorno al castello circa 80 famiglie. Nel 1821 l'ultimo erede fu costretto a consegnare, per debiti, i suoi vasti feudi e lo stesso Castello al Principe Lanza di Trabia, che rimasero di sua proprietà fino all'abolizione della feudalità. Vari passaggi di occupanti e diverse utilizzazioni caratterizzano le vicissitudini del monumento nel nostro secolo, il quale viene acquistato dal Comune di S. Agata Militello nel 1991. Il Castello Galleco, dopo parecchi anni di degrado e di abbandono, ha riacquistato il suo aspetto originario solo nel 2008 dopo un attento lavoro di restauro.
Sull'ampio prospetto ornato da classici finestroni, si apre il fornice d'ingresso, difeso in passato da ponte levatoio. Dal solenne androne d'accesso si può accedere all'ampia corte del palazzo di forma quadrata, ornata al centro da una piccola vasca e da quattro platani centenari. Dal cortile si accede agli ambienti destinati alla guardia, alle scuderie, ai magazzini, al fondaco della carrozza, agli alloggi della servitù e alle antiche prigioni che attestano il privilegio che avevano i principi Gallego di amministrare in proprio la giustizia criminale.Risalendo una scala a chiocciola in solida pietra e sormontata dallo stemma dei Lancia, si raggiunge il piano superiore dove si trovano gli ambienti della nobile residenza, i saloni di ricevimento, i soggiorni, giardino pensile, le cucine, le stanze più riservate del palazzo principesco e i terrazzi, un tempo armati di artiglierie. Alcuni balconi affacciano sui terrazzi settentrionali, un tempo armati d'artiglierie per contrastare le incursioni dal mare dei pirati barbareschi.Annessa al Castello vi è la cappella del palazzo da dove, affacciandosi da una finestrella comunicante con gli ambienti dell'abitazione, i principi Gallego potevano assistere, non visti, alle funzioni religiose. Il lato orientale è occupato dalla Chiesa dell'Addolorata dall'interno neoclassico. La chiesa ha un ingresso che prospetta sulla piazza ed al suo interno vi sono tele e statue lignee dei secoli XVIII e XIX. Grazie ad un finanziamento di 2.600.000,00 euro e tre anni lavori (i lavori iniziarono il 17 gennaio 2006), uno dei più significativi ed eleganti monumenti della Sicilia è stato riconsegnato alla cittadinanza santagatese, nel corso di una caratteristica e suggestiva inaugurazione, svoltasi sabato 20 dicembre 2008.
L'intervento progettuale è stato affidato all'Ufficio Tecnico del comune di Sant'Agata Militello, nella fattispecie all'arch. Pierina Zingales e all'ing. Giovanni Amantea, sotto la supervisione dell'Ing. Giuseppe Contiguglia. La direzione dei lavori è stata affidata, invece, agli architetti Alessandro Rigoli e Antonino Lo Castro. Il complesso monumentale accoglierà a piano terra un ampio Museo, mentre il piano superiore sarà adibito a Biblioteca, Pinacoteca e Sala Riunioni.
L'inaugurazione ha avuto inizio nel pomeriggio, con la sfilata in costumi d'epoca per le vie del paese, che si è conclusa davanti al Castello. I nobili, accompagnati da cavalli e soldati, sono stati accolti all'interno del settecentesco edificio, accompagnati da un cadenzato rullo di tamburi.




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